Rassegna Stampa

30-04-2019 - Rassegna Stampa

Pratiche sleali, Comagri Camera. Gli interventi di Agrinsieme, Uila-Uil, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Ugl-Agroalimentare

Agricolae - 30 aprile 2019

“Da sempre Agrinsieme ha preso posizione contro le pratiche sleali, non solo quelle riguardanti le aste a doppio ribasso. Le aste in sè non sono pratiche sleali, dobbiamo però combattere il disequilibrio che altera le filiere, salvaguardando i consumatori e le aziende virtuose e sane da una competizione sleale” ha dichiarato il vicepresidente vicario della Copagri nazionale Fabio Caldera, che ha parlato a nome del coordinamento di Agrinsieme, nell’ambito delle audizioni sulla proposta di legge recante vendita sottocosto dei prodotti agricoli e agroalimentari e filiere etiche di produzione.

“Rischiamo di ritrovarci un mercato sfalsato e che non garantisce la qualità del Made in Italy, serve dunque creare un sistema per proibire le aste a doppio ribasso e informare i consumatori sui prodotti che va ad acquistare. Dobbiamo potenziare la filiera etica con nuovi e più forti strumenti, ha concluso Agrinsieme. Le aste elettroniche rappresentano un grande passo in avanti verso la digitalizzazione e sono un importante successo, e l’Italia in questo è un paese all’avanguardia. Le aste a doppio ribasso invece sono un grave problema, perché svolte al buio e perché alterano il mercato, oltre a toccare la problematica dello sfruttamento del lavoro nella sua integralità”.

“Le aste a doppio ribasso rappresentano un problema annoso che denunciamo da anni” ha dichiarato la Uila-Uil nel corso delle audizioni.

“Dobbiamo mettere al centro le persone e i lavoratori, perché non si tratta solo di concorrenza sleale ma riguarda tutto il settore dell’illegalità, le cui problematiche vanno poi a ricadere sugli imprenditori agricoli. In questo modo si favorisce la distorsione del mondo del lavoro ed il caporalato, serve invece assicurare meccanismi di premialità per le aziende virtuose”.

“La grande questione tra industria e trasformazione, che riguarda lo spostamento di valore aggiunto, si è ora spostato sulla commercializzazione che è il nuovo centro di potere, capace di condizionare tutta la filiera” ha affermato la Fai-Cisl in comagri camera.

“Si va a indebolire l’anello più fragile della catena che è l’imprenditore agricolo, favorendo inoltre il lavoro nero e lo sfruttamento. L’Italia è poi conosciuta nel mondo per la grande qualità dei suoi prodotti agroalimentari, bisogna allora contrastare questi fenomeni non solo sulla concorrenza dei prezzi ma sulla dinamica più ampia della qualità dei prodotti e sulla trasparenza. Il diritto del consumatore è infatti anche quello di poter conoscere il percorso del prodotto e non solo lo stabilimento finale. Importante poi per poter contrastare questi fenomeni è puntare sulla premialità.”

Per Flai-Cgil le aste a doppio ribasso e la vendita sottocosto rappresentano “un problema che riguarda tutta la filiera, dal produttore al consumatore e che va a penalizzare gli stessi lavoratori delle catene più deboli. Vogliamo un prodotto di qualità e con una certificazione etica, un prodotto che sia italiano e senza alcun sfruttamento del lavoro, che tanto incide sui prezzi sottocosto dell’agroalimentare”.

Per Ugl-Agroalimentare molto importante è “concentrarsi sul fenomeno della dipendenza economica, con le aziende agricole che hanno contratti in esclusiva e assumono così rischi troppo alti e onerosi per la loro attività. Dipendenza economica che viene poi utilizzata come giustificazione per i fenomeni di caporalato”.

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