Rassegna Stampa

09-02-2021 - Rassegna Stampa

Filiera agricola a colloquio con Draghi: no aiuti si investimenti

Askanews - 9 febbraio 2021

Roma, 9 feb. (askanews) - "L'agricoltura non ha bisogno di aiuti
ma di investimenti". Questo il messaggio che il mondo agricolo
porterà domani, nel primo pomeriggio, all'incontro tra il
presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi. I
rappresentanti delle associazioni agricole punteranno
l'attenzione sulle istanze di un settore che rappresenta il 15%
del Pil e che, anche durante la pandemia, non è mai venuto meno
al suo ruolo, garantendo coesione economica e sociale. Alle
consultazioni parteciperanno Cia, Confagricoltura,
Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari, riunite
all'interno del coordinamento di Agrinsieme, e la Coldiretti.

Franco Verrascina, presidente di Copagri, che illustrerà la
posizione di Agrinsieme al premier incaricato, spiega ad
Askanews: "come Agrinsieme riteniamo che ci vogliano scelte
coraggiose. Tre sono a nostro avviso le linee strategiche:
modernizzazione, transizione ecologica e inclusione sociale,
territoriale e di genere. Chiederemo investimenti e non sussidi a
pioggia", sottolinea. "Con Draghi - dice - siamo in piena in
sintonia quando parla di coraggio, ma non c'è più tempo, ora
bisogna mettere in campo il coraggio delle scelte, consapevoli
delle difficoltà delle famiglie e delle imprese".

Agrinsieme consegnerà al premier incaricato un "corposo
documento" con le proposte del coordinamento delle associazioni
agricole, partendo dall'assunto che "l'agricoltura non ha bisogno
di aiuti ma di investimenti". Tra le priorità: la rinegoziazione
del debito, le agevolazioni contributive, la modernizzazione
agricola, gli incentivi ambientali, il sostegno e la promozione
dell'agroalimentare e l'istituzione di un tavolo di confronto
permanente per il rilancio e la crescita di un settore che  "è il
fiore all'occhiello del made in Italy, vale il 15% del Pil
nazionale e deve giocare un ruolo da protagonista" nel futuro del
Paese. Priorità da affrontare immediatamente e con decisione e
che devono andare di pari passo con un adeguamento delle
infrastrutture materiali e immateriali dell'Italia, con la
riforma della Pubblica istruzione, della giustizia e del fisco.

Il presidente di Copagri ha, quindi, spiegato che le associazioni
agricole metteranno sul tavolo "l'importanza che deve avere
l'agricoltura, per quello che ha dato, che sta dando e può dare",
soprattutto vista l'occasione "unica e forse irripetibile"
offerta dalle risorse del Recovery fund. "Dobbiamo programmare il
bilancio del Paese usando le risorse disponibili - ha detto
Verrascina - e abbiamo l'occasione di disegnare l'Italia che
verrà, nella certezza che non saranno sufficienti piccoli
cambiamenti e che anche gli interventi straordinari già messi in
campo in questi mesi andranno ad impattare sulle nuove
generazioni".

Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ribadisce
ad Askanews che "oltre alla revisione del piano vaccini, che è
una priorità, è importante che si riformuli il Piano nazionale di
ripresa e resilienza (Pnrr) per puntare in misura più incisiva
sugli investimenti addizionali per modernizzare le infrastrutture
pubbliche, diffondere la digitalizzazione, valorizzare il
capitale umano attraverso la formazione continua e incentivare
l'occupazione giovanile". Come già sottolineato nei giorni
scorsi, per Confagricoltura è fondamentale portare all'attenzione
del nuovo esecutivo anche altre due priorità: il rilancio delle
aree interne del paese e il nodo trasporti. "Per aumentare la
capacità di competizione del sistema agricolo italiano sui
mercati internazionali - puntualizza Giansanti - è indispensabile
avere una logistica più avanzata in grado anche di annullare il
divario dei costi che penalizza i nostri prodotti rispetto ai
principali concorrenti."

Giorgio MERCURI, presidente della Alleanza delle cooperative
agroalimentari, anticipa: "è nostro intento sottolineare,
nell'incontro di domani con il premier incaricato, il valore
strategico dell'agroalimentare all'interno del sistema economico
del Paese e la grande possibilità di ammodernamento che il
comparto ha davanti se si utilizzeranno al meglio le risorse del
Recovery Plan". Ad avviso di MERCURI, per rendere più competitive
le imprese agroalimentari è auspicabile poter contare su
"politiche fiscali incentivanti e strumenti finanziari adeguati.
Il rafforzamento del modello aggregativo rappresentato dalla
cooperazione agroalimentare" conclude "può in tal senso
costituire un ottimo volano per una maggiore affermazione sui
mercati internazionali dei prodotti alimentari autentici, che
hanno origine in Italia e che la filiera cooperativa è in grado
di valorizzare al meglio, perché lavora la materia prima
conferita dai propri soci produttori". 

All'interno di Agrinsieme anche Cia-Agricoltori italiani. Il
presidente Dino Scanavino chiederà al presidente del Consiglio
incaricato, Mario Draghi, "un piano di ripartenza che veda
protagoniste l'agricoltura e le aree rurali dell'Italia",
comprese "le aree interne e svantaggiate", dove gli investimenti
sono ancora più fondamentali. Consapevole che la stabilità
politica sia la base per costruire le riforme necessarie per il
Paese, la Cia-Agricoltori italiani chiederà che avvenga una
"adeguata riscrittura" del Recovery Plan per "rimettere in moto
una rete di protezione sociale e ricreare nel Paese quel circolo
virtuoso economico rimasto da troppo tempo bloccato". Per questo
l'associazione sottolinea la necessità di un "piano di ripresa e
resilienza che riprogetti il futuro, che includa gli investimenti
per modernizzare la Pubblica amministrazione e le risorse da
dedicare a sanità, infrastrutture e digitalizzazione". Tra le
richieste, quindi, quella di cogliere al meglio "le opportunità
delle strategie programmate, a partire dal Green deal europeo,
dove l'agricoltura, in sinergia con le altre risorse economiche
dei territori, è chiamata a svolgere un ruolo da protagonista".
 
Cogliere la straordinaria occasione del Recovery Plan, imprimere
alla agricoltura una decisa svolta verso la rivoluzione verde, la
transizione ecologica e il digitale e rilanciare il fondamentale
settore della ristorazione, così penalizzato dalle restrizioni
dovute alla pandemia, sono alcune delle priorità di Coldiretti,
come illustrato anche nei giorni scorsi dal presidente
dell'associazione Ettore Prandini. Per l'associazione sarà
possibile attivare in Italia un milione di posti di lavoro green
nell'agroalimentare entro i prossimi 10 anni. Le risorse del
Recovery Fund sono quindi, per Coldiretti, una "occasione
imperdibile per superare lo storico squilibrio nella
distribuzione dei fondi europei, che ha sempre penalizzato gli
agricoltori italiani, e per superare gli ostacoli alla
competitività delle produzioni agroalimentari nazionali rispetto
ai concorrenti stranieri. I fondi europei vanno utilizzati per
finanziare progetti strategici superando i limiti alla capacità
di investimento nel comparto agricolo" conclude Prandini "e
alimentare per portare benefici all'intero Sistema Paese con un
impegno strategico di lungo periodo".

(di Ada Parisi)
 Apa 20210209T184739Z

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